IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

sabato 19 marzo 2016

ROCCASECCA TORNA AL VOTO

Tra qualche mese, Roccasecca torna al voto e come sempre in questi periodi si predispongono i programmi, le squadre in campo. Vecchi e nuovi volti pronti alla corsa per una poltrona a Palazzo Boncompagni. Bene, l’elettore dovrebbe scegliere chi potrebbe rappresentarlo per i prossimi 5 anni, dovrebbe fare un’analisi delle cose fatte fino ad ora, dovrebbe dare un giudizio alla Città di Roccasecca. Inutile citare il malcontento di questi giorni, non ha fatto mai testo, quando si vota, sono tutti scontenti ma nel momento in cui vanno a mettere la croce sul simbolo e a scrivere la preferenza, iniziano i rimorsi, le riconoscenze, i favori, le amicizie, ecc. ecc.
Pubblicamente vale il gioco del doppiogiochismo, preferenza accordata a tutti “ si non ti preoccupare ti voto “ ma al momento di decidere scattano dei meccanismi che mandano in aria i buoni propositi dei candidati e i programmi.
E’ ovvio che questa Città potrebbe dare di più, offre ancora, opportunità di crescita considerevoli, è un Città che se vuole sa essere virtuosa, spesso si affida all'iniziativa privata e ci riesce bene, spesso la classe politica ha trascurato molte risorse che potevano essere sfruttate.
Questa Città è bella ma malata, puzza di immondizia, è poco dinamica, poco curata, poco avanzata dal punto di vista tecnologico, non è al passo con i tempi ma la colpa è di chi negli anni l’ha trascurata, si è vero la colpa è sempre di chi comanda, ma qualcuno lo ha eletto.
Questa Città ha bisogno di cure profonde, si è vero ma a quanto pare, chi, ancora una volta ambisce ad amministrarla, l’ha già amministrata, e se è vero che è mal gestita la colpa è anche loro.
Questa Città ha bisogno di una classe politica nuova e giovane, si è vero ma stando ai si dice, molti ci stanno riprovando e quindi questa volontà non c’è oppure i giovani hanno paura di provarci.
Vale la pena a questo punto, rimanere a guardare ed aspettare altri 5 anni, in attesa che un gruppo di giovani volenterosi e preparati, si metta in testa di amministrarla, lasciando a casa vecchi amministratori e vecchi sostenitori, che non altro che il cancro del cambiamento.

Fin quando a tirare le fila sono le lobby, le cordate, i gruppi di suggeritori, questa Città non crescerà mai e se lo farà sarà come una pianta nata già storta.

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