Per quanto possa essere importante la mia analisi, mi sento
di dire che in questi giorni si sta dando troppa enfasi al risultato elettorale
del PD alle elezioni europee. Si è vero ha superato la soglia del 40% e viene
paragonato al successo della DC negli anni 50 ma quelle erano elezioni
politiche nazionali non Europee.
C’è una bella differenza tra europee e nazionali, in questa
tornata elettorale, infatti, abbiamo conosciuto si e no 5/6 candidati, quelli
più forte economicamente e che si potevano permettere una campagna elettorale,
incisiva, e che dovevano peraltro coprire macro regioni e non collegi
elettorali. Il fatto che si siano
riscontrati numerosi voti di lista dimostra che il voto era incondizionato ma
superficiale e quasi senza impegno. Non si sono visti incontri e comizi nel
territorio, i galoppini mobilitati hanno dato un contributo, secondo me misero.
E’ stata una campagna elettorale mediatica e televisiva che ha visto impegnate
solo grandi piazze. Le elezioni politiche sono diverse, il candidato locale,
mobilità il proprio elettorato e il suo staff già da diversi mesi prima, la
campagna elettorale è comune per comune, gli interessi che legano il candidato
al territorio sono diversi, il contesto insomma è diverso.
Un esempio per tutti, il Movimento 5 Stelle ha preso a Roccasecca
quasi il 28% dei voti, se andiamo a vedere le preferenze, pochissime, segno
questo che è stato un voto di opinione, mentre per latri partiti il gioco delle
preferenze è stato catastrofico. Alle elezioni politiche, anche una preferenza è
importante e le sezioni locali sono tenute a rendere al massimo, cercando di
portare a casa un buon risultato.
Tutta questa enfasi quindi non la vedo e per questo forse
Renzi è poco propenso ad andare al voto, sa benissimo che il contesto è
diverso, cantare vittoria oggi almeno per il PD è come cantare vittoria subito
dopo aver vinto le primarie, il voto politico gli ha riservato solo batoste
elettorali.
Cantare vittoria oggi, significa godersi l’esito del voto,
ma ripeto parliamo di europee, quando si andrà al voto politico, lo scenario
cambierà, il centro destra di coalizzerà di nuovo e facendo la somma adesso già
la cosa è preoccupante, il PD non ha altri partiti con cui allearsi perché stando
ai numeri di oggi, li ha già svuotati tutti, l’unico Movimento che rischia di
mantenere saldo il consenso è quello di Grillo. Come dire, si riparte da zero,
chi è più svantaggiato è proprio Renzi che deve fare le riforme, fino ad oggi
solo proclami, tranne gli 80 euro, una vera operazione di marketing riuscita
bene. Lo scenario politico dunque è in fibrillazione, perfino la Lega è
resuscitata e il suo Leader, anche se non condivido molte cose che dice,
guadagna giorno dopo giorno consenso. Cantare vittoria oggi è come aver vinto
la qualificazione alla finale e poi perderla, i tifosi sono gasati ma la finale
che si gioca in casa degli italiani mette paura, gli spettatori sono gli
italiani di cui una buona parte è stanca. Già una metà di loro non è andata a
votare, la restante parte rischia di essere una polveriera pronta a esplodere e
a rinfacciare a questo Governo cose mai realizzate se non solo proclami.
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