IL BLOG DI SILVIO TEDESCHI

venerdì 29 marzo 2013

IL RIGORE DELLE BANCHE CON I PIU DEBOLI

In tutto questo periodo di disastri politici e di banche che hanno sperperato soldi giocando sulla pelle dei risparmiatori, dei contribuenti, dei lavoratori dipendenti, delle piccole aziende, c’è ancora chi parla per conto delle banche e guarda con diffidenza giovani imprenditori che hanno ancora il sangue nelle vene e cercano di crearsi un futuro con i propri sacrifici.
Mentre le stesse banche hanno concesso per anni agevolazioni, finanziamenti, prestiti, scoperti di conto a politici, grandi imprese, senza garanzie, mentre le stesse banche hanno concesso credito a organizzazioni create ad hoc da bande criminali che riciclavano soldi, c’è ancora oggi chi sapendo che il suo stipendio da Direttore di banca è garantito dai soldi che quotidianamente i risparmiatori, i commercianti, i lavoratori depositano, ha il coraggio di esprimere pareri, giudicare, e decidere se mettere in mezzo una strada, una persona. E poi parliamo di suicidi, di famiglie sul lastrico. Una differenza sociale questa che mette a dura prova chi nonostante tutto vuole continuare ad investire e lavorare in Italia, un modo di operare che crea un muro tra chi deve sopravvivere quotidianamente e chi nemmeno immagina come stanno vivendo questo momento molti italiani. La classe politica che dovrebbe tutelare i più deboli è impegnata a garantirsi un futuro di privilegi, gli italiani stanno pensando invece come difendersi dal precipizio.

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